FORMAZZA - 01-10-2022 -- Nei giorni scorsi la prima spruzzata di neve, giunta sino al piano della cascata, un velo sottile che nel corso della giornata s'è dissolto ma inevitabilmente c'è chi in questo freddo anticipato ha voluto vedere un buon segnale per la stagione in arrivo. Un inverno che ci si augura freddo, e soprattutto generoso di precipitazioni, non come l'anno scorso quando dopo l'8 dicembre di neve praticamente non se più vista traccia. Un problema che ai 1800 metri di Riale è avvertito con minore pressione da quando tra innevamento artificiale neve in "ghiacciaia", ovvero la "snow farm" messa su dall'imprenditore Gianluca Barp, la coltre lungo la pista del fondo non manca mai, tanto che il circuito si conferma sempre più meta prediletta per gli atleti professionisti in allenamento o pre-gara visto che a novembre è già possibile sciare. L'annuncio è che la pista aprirà il giorno 28 di questo mese, ovviamente nei chilometri permessi (si stima 3) dalla quantità di neve conservata sotto i teli termici dalla passata stagione.
E' il quarto anno che la neve di Riale viene conservata per anticipare la nuova stagione dello sci di fondo. Oltre 8.000 metri cubi di neve stoccati con la tecnica dello snowfarming
“Avevo cominciato quasi per gioco nel 2019 custodendo 2.500 metri cubi di neve. Un esperimento artigianale che mi è servito per capire che investendo nelle nuove tecnologie avrei potuto fare davvero qualcosa di molto utile per gli atleti del fondo e per la nostra Valle – spiegava nei mesi scorsi Gianluca Barp –. Negli anni successivi ho affinato la tecnica, scelto la posizione di stoccaggio migliore e più riparata dal sole nei mesi estivi e ho incrementato la quantità di neve raccolta. 4.000 metri cubi nel 2020, 6.000 nel 2021 e oggi arriviamo a 8.000. Ho calcolato che ne viene disperso circa il 20%, il resto è tutta neve come nuova, pronta per essere stesa sulla pista e utilizzata dai fondisti per anticipare il proprio allenamento o divertimento”.
Gli 8000 metri cubi di neve sono stati coperti da tecnologici teli geotermici con fibre di alluminio, intervallati da strati isolanti di ovatta grazie al supporto tecnico di Snow Makers, un’azienda specializzata svizzera. I teli sono poi stati legati uno all’altro con un sistema di velcri e cuciture a filo. Questi speciali materiali di copertura garantiscono il doppio beneficio di proteggere termicamente la massa sottostante e, grazie all’azione riflettente, di non far penetrare i raggi UVA. Secondo le stime gran parte della neve stoccata servirà a coprire circa 3 km dell’anello della pista di fondo di Riale (complessivamente lunga oltre 12 km).
Lo snowfarming è diffuso da anni principalmente nel nord Europa, dalla Svezia alla Finlandia, ma anche in Svizzera a Davos e, sul territorio nazionale, a Livigno. Barp è stato il primo imprenditore a livello privato ad averla testata fino a portarla a regime in Italia: una soluzione ottimale per il mercato dello sci, che richiede un inizio di stagione sempre più anticipato rispetto a un clima che, invece, ritarda l’inverno e rende sempre più difficile l’apertura degli impianti.


