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Gianni Infantino 2016 04 21

QATAR - 19-11-2022 -- L'ossolano Infantino non le ha mandate a dire. Il capo del calcio mondiale, lo svizzero (con radici ossolane) gianni Infantino, alla conferenza stampa inaugurale di Mondiali in Quatar ha sbottato contro chi ha criticato la scelta di temere la competizione nel Paese, notoriamente "disattento" verso i diritti umani e dei lavoratori. E' contro l'ipocrisia che Infantino si scaglia, in un discorso appassionato che ha i tratti della sincerità. Non a caso sta facendo il giro dei media internazionali.
"Quello che sta accadendo è profondamente ingiusto - ha affermato - Le critiche ai Mondiali sono ipocrite. E in quanto alle lezioni morali… per quello che abbiamo fatto negli ultimi 3000 anni, noi europei dovremmo scusarci per i prossimi 3000 anni prima di darne agli altri. Io oggi mi sento qatariota, oggi mi sento arabo, oggi mi sento africano, oggi mi sento gay, oggi mi sento disabile, oggi mi sento lavoratore migrante. La discriminazione? Io so cosa significa essere discriminati. Essere bullizzati. Da bambino ero preso di mira perché avevo i capelli rossi e le lentiggini, perché ero italiano e non parlavo bene tedesco. Quindi potete immaginare". 
E poi altri ricordi d'infanzia, le difficoltà dei lavoratori di oggi e di quelli di ieri, tra i quali i suoi genitori, Infantino nativo di Briga, è figlio di Vincenzo e Maria Minolfi, entrambi emigrati da Domodossola per ragioni di lavoro e nel tempo ha mantenuto con l'Ossola solidi legami.
Per quanto riguarda i diritti dei lavoratori, Infantino ha quindi voluto rimarcare la propria sensibilità "So quello di cui si parla. Sono figlio di immigrati. I miei genitori lavoravano in Svizzera in condizioni difficili. Ricordo quali diritti avevano e in che modo venivano trattati. Quante tra le grandi aziende che in Qatar guadagnano miliardi hanno risolto la questione del destino dei lavoratori migranti? Nessuna, perché un cambio di legislazione equivale a minori profitti. Noi invece l'abbiamo fatto. Perché nessuno vuol riconoscere tale progresso?".

 

 


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