MILANO - 25-03-2023 -- Non è arrivato il kappaò, ma la diciassettesima (su 17) vittoria da professionista -la seconda ai punti- è stata netta e, oltre a mantenergli ben salda in vita la cintura di campione internazionale Wbc, vale come esame di maturità superato. A 27 anni Ivan Zucco è ormai un pugile fatto, un atleta di qualità che, ieri sera, ha retto alla grande il ruolo di attore protagonista della Milano boxing night. Il suo match contro l’inglese Germaine Brown, valevole appunto per il titolo internazionale Wbc che il verbanese aveva conquistato l’anno scorso nel palasport di casa, era il clou della serata rimasta orfana di Daniele Scardina, il pugile dei mediomassimi che è ancora ricoverato in ospedale dopo un’emorragia cerebrale accusata tre settimane fa in allenamento. In suo onore Ivan s’è presentato sul ring con una maglietta e la scritta “Forza Dani - saliamo insieme”, mostrata nuovamente a fine match.

Sul ring non c’è stata storia. L’italiano s’è aggiudicato otto delle dieci riprese e, alla fine, ha prevalso con voto unanime 99-91 di tutti e tre giudici sul britannico, che s’è dimostrato atleta di valore. Brown ha saputo incassare, resistendo anche a fine secondo round, quando sarebbe potuto arrivare il k.o. Il colpo decisivo, diventato un po’ il marchio di fabbrica del mancino cresciuto nella Boxe Verbania, Zucco l’ha provato nel finale, ma senza affanno o ossessione, badando a non scoprirsi e a evitare sorprese. Come fanno i pugili maturi, quelli che puntano in alto. E, per lui che viaggia imbattuto e che dopo il titolo italiano s’è preso quello internazionale, difendendolo con successo, si parla già di una sfida europea.

Per il resto all’Allianz cloud è stata la festa del clan Zucco, del team con papà Andrea allenatore coadiuvato da Andrea Canova e Giuseppe Castellano, dei tanti amici e tifosi scesi a Milano per incitarlo.